L’isola che c’era di Alberto Gambato vince il Premio Marzocco intitolato a Marino Borgogni
La Giuria della 33ª edizione del Valdarno Cinema Fedic composta da Stefano Della Casa, Presidente, Valentina Carnelutti e Valentina D’Amico, dopo aver visto le 23 opere ammesse al Concorso, si è riunita il giorno 8 maggio 2015 presso la sede del Festival per l’attribuzione dei riconoscimenti previsti dal regolamento, ed ha deciso di assegnare all’unanimità:
– Il Premio Marzocco simbolo della Città di San Giovanni Valdarno, intitolato a Marino Borgogni, alla migliore Opera in assoluto L’isola che c’era di Alberto Gambato.
– Il Premio speciale Amedeo Fabbri miglior cortometraggio a L’isola che c’era di Alberto Gambato.
Motivazione: per la maturità espressiva e per l’interesse della storia, raccontata con semplicità e con senso dello spettacolo nell’ambito della ricostruzione storica
– Il Premio speciale Adriano Asti per il miglior lungometraggio a Rada di Alessandro Abba Legnazzi
– Il Premio Luciano Becattini per il miglior documentario a Rada di Alessandro Abba Legnazzi
Motivazione: per l’intensità con la quale si raccontano i personaggi che animano la narrazione e per la ricerca stilistica e formale che emerge nel ritratto della casa di riposo per naviganti.
– Il Giglio fiorentino per il miglior attore: a Stefan Hitruc e Emanoil Jighirgiu di Have Sweet Dreams di Ciprian Suhar
Motivazione: per la forza con la quale i due ragazzi propongono due personaggi stretti in una difficile situazione familiare e ambientale.
– Il Giglio fiorentino per la miglior attrice a Vincenza Fasulo di Tacco12 di Valerio Vestoso
Motivazione: Per la forza e la simpatia del personaggio che, pur apparendo limitatamente, rimane impresso nella mente.
– Il Premio Fedic a Non puoi nasconderti di Andrea Olindo Bizzarri e Oreste Capoccia
Motivazione: Un film divertente, scandito con ottimo ritmo e una buona interpretazione dei piccoli attori
– Il Premio Banca del Valdarno a La repubblica dei ragazzi di Dario Albertini
Motivazione: Un documentario che racconta una storia poco conosciuta, ricostruendo un’interessante esperienza.
Premi collaterali:
– Il Premio ANPI a La brezza degli angeli di Stefano Ballini
– Il Premio Giuria Giovani a L’amore ormai di Roberto Gneo e Massimo Pellegrinotti
Motivazione: Per la capacità di mostrare una storia tra amore e incubo, per la ricerca formale nell’uso del bianco e nero e del colore e per il tono simile a quello di una favola nera.
– Il Premio Basaglia a Un atto di dolore di Joe Bastardi
Motivazione: Si potrebbe dire che la motivazione è infine semplice: il film è bello, al servizio di queste notevoli facce di attori, tagliate da una fotografia che ‘raffredda’ i toni di un contenuto ad alta intensità emotiva e bypassa il rischio di drammatizzare ciò che non ne ha bisogno. Ci è piaciuto questo regista e come gira, la macchina a mano che segue le azioni e le movimenta e la macchina fissa delle interviste ai ragazzi che ci costringe fermi, ad ascoltare le loro vite violate. Potrebbe bastare per premiare un film ma aggiungiamo questa motivazione che riguarda l’argomento del film, un tema sociale importante che rappresenta un punto di incontro tra le ragioni ideali del nostro Centro e la sensibilità dell’autore.