Regia: Massimo Latini
Sceneggiatura: Toni Trupia, Enrico Saccà
Fotografia: Giovanni Bruno, Massimo Latini
Montaggio: Giovanni Bruno
Musica: Alfredo Santoloci
Interpreti: Mimmo Calopresti, Abel Ferrara, Prescillia Martin.
Produttore: Federico Chiacchiari.
Produzione: Sentieri Selvaggi
Durata: 22’ – Italia – 2017
SINOSSI
Un uomo si risveglia in uno strano luogo, muri scrostati, una stanza, spoglia fredda e umida. Non capisce dove si trova, ha forti dolori soprattutto alla testa, prova ad aprire la porta ma è chiusa a chiave, prova a chiamare qualcuno, nessuno risponde. È prigioniero. Inizia per lui un incubo in cui dovrà fare un percorso di comprensione per arrivare finalmente a capire cosa realmente è accaduto. La crisi esistenziale di un uomo, un grande attore, amato dal suo pubblico, che smette di avere fiducia in se stesso e diventa una maschera tragica, incapace ormai di riconoscere persino l’amore che lo circonda. Una riflessione sul teatro, e sul rapporto tra attore, autori, regista e pubblico.
MASSIMO LATINI Nato a Frosinone nel 1963. Da quasi 30 anni lavora nel campo del reportage e del documentario, in particolare nel film etnografico, antropologico e musicale. Tra le esperienze più significative: Il folklore: un bene culturale vivo, documentari etnografici per il Ministero di Beni Culturali; “Mixer”, di Giovanni Minoli, Rai 2, reportage di approfondimento; Overland 3, Rai 1,World Truck Expedition; SOStenibilità, Rai Edu, bio-architettura e sostenibilità nel mondo; Radici e tradimenti, Rai 1, ritratti di grandi personaggi con radici cattoliche; La storia siamo noi, Rai Edu, biografie di grandi musicisti. Dal 2010, è docente presso la Scuola di Cinema Sentieri Selvaggi, nei corsi di Fotografia e Ripresa, Documentario e della 2° annualità di specializzazione in Filmmaking. Già presente a ValdarnoCinema nel 2012 con l’evento speciale Gino Paoli, un poeta amico. Ultima chiamata è il suo esordio alla regia di finzione.